Quale corda montare sulla propria racchetta? Mille e forse più le risposte, perché ogni corda ha una propria peculiarità e varia a seconda delle caratteristiche di gioco di ciascun tennista, sia esso professionista o semplice amatore. Per capirne di più ci siamo affidati alla competenza ed alla professionalità di chi nel mondo del tennis ci lavora da anni: Marcello Calicchia, istruttore di tennis, padel e beach tennis e non per ultimo incordatore Fit di primo livello e punto di riferimento con la sua attività commerciale “Emmetennis” per agonisti ed amatori che affidano alle sue cure i propri “attrezzi” di svago e di lavoro.
C’è un vero e proprio mondo dietro le corde da tennis, vero?
Esistono tre grandi famiglie di corde; una è sicuramente la più prestigiosa, la più pregiata e la più costosa ed è il budello, budello animale per l’esattezza, e che è in realtà la prima corda utilizzata sulle racchette da tennis; poi per la difficoltà di produrla e gli elevati costi di produzione si è sempre utilizzata di meno
E quindi quale è stato il passo successivo?
Piano piano hanno cominciato a creare in laboratorio alcuni budelli sintetici o multifilo che sarebbero una riproduzione del budello, cioè di tanti microfili intrecciati in maniera da ottenere lo stesso risultato come il budello animale, appunto, e quindi con quell’elasticità e quelle specifiche proprietà; ma non si è mai riusciti ad ottenere lo stesso risultato, ci si è avvicinati e basta
Dai multifili si è poi passati ai monofili
Nel tempo con l’evoluzione degli attrezzi ci si accorgeva che questi multifili o budelli avevano una durata ridotta perché erano molto delicati e sensibili, per cui hanno cominciato a creare i cosiddetti monofili, che non sarebbero altro che polimeri creati chiaramente industrialmente e che hanno comunque una buona proprietà elastica ma soprattutto una ottima durabilità; per cui con gli attrezzi sempre più evoluti, sempre più performanti e quindi con un gioco più veloce, queste corde hanno cominciato a prendere il sopravvento e adesso sicuramente il 70-80 per cento dei giocatori utilizza questo tipo di corda; perché, comunque, è vero che mantengono le loro caratteristiche elastiche abbastanza contenute nel tempo, però riescono a dare un minimo di comfort e soprattutto una buona durata che per il tennis moderno è diventata una priorità
Ma l’evoluzione non si è certo fermata
Negli ultimi anni queste corde si sono evolute, dal classico monofilo si è passati a copolimeri ed adesso negli ultimi anni sono state create delle corde di quarta generazione chiamate mono multi; su tutti le luxilon element e smart che sono corde elastiche e che comunque hanno un minimo di durata; per cui l’evoluzione della corda è in continuo movimento
E poi c’è anche l’ibrido
Molti giocatori cominciano a fare anche i cosiddetti ibridi per avere l’elasticità del multifilo e del budello, lo ibridano con un monofilo sia sulle verticali che sulle orizzontali, dipende dal tipo di gioco e dal tipo di risultato richiesto; comunque per tutti i giocatori e per tutti gli attrezzi esiste una corda ad hoc, bisogna soltanto cercarla ed eventualmente settarla, dipende però sempre dal giocatore e dalle esigenze dello stesso